Ryanair la più grande low cost d’Europa e la compagnia che ha trasportato il maggior numero di passeggeri nel Vecchio Continente (116,8 milioni nel 2016) ha deciso che è venuto il momento di modificare le regole sulle cose da portarsi a bordo. «La puntualità è calata e questo è dovuto anche al fatto che la politica dei due bagagli a mano sta sempre più provocando ritardi ai voli», c’è scritto nell’ultimo documento finanziario.

I mesi peggiori?

Quelli estivi. A giugno 2016 la puntualità era inferiore del 10% rispetto allo stesso mese del 2015. A luglio del 5%. «È un problema che dobbiamo risolvere in fretta», conferma al Corriere Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, in un colloquio a Bruxelles al margine del primo summit di «Airlines for Europe», l’associazione delle principali compagnie europee.

Tutta colpa degli italiani. E degli irlandesi. E degli spagnoli. «Perché le regole, sulle dimensioni dei due bagagli da portare a bordo, sono chiare».

Le regole d’azienda

«Le nostre regole sono chiare — sottolinea O’Leary —. Potete portare a bordo con voi due cose: una borsa che pesa al massimo 10 chili e non oltre certe dimensioni e una più piccola. Quello che succede — in Italia, Irlanda e Spagna soprattutto — è che le persone tentano di aggirare i vincoli con valigie fuori misura», costringendo gli assistenti di volo a intervenire per spostare gli eccessi in stiva. Per tre anni, ammette, «abbiamo detto ai nostri passeggeri “va bene, salite pure con due oggetti”, ma adesso è diventato un problema: tra aprile-dicembre 2016 il nostro tasso di puntualità è sceso del 3% e la colpa per metà è delle operazioni di imbarco rallentate per il carico in eccesso. Se non facciamo nulla l’anno prossimo rischia di peggiorare». La questione tocca altre compagnie low cost. Vueling segue una politica simile a Ryanair. Chi vola con EasyJet può portare un solo bagaglio a mano. A bordo di Wizz Air, zainetti e borse da signora sono ammessi. Anche tra loro c’è chi segnala i tentativi, soprattutto degli italiani, di superare i limiti.

I primi interventi

E allora ecco le mosse. «Entro sei mesi diremo al nostro personale di verificare con più attenzione le misure del bagaglio», anticipa O’Leary. «Non faremo più salire i viaggiatori con valigie fuori misura: a loro verrà chiesto di pagare la cifra prevista se vorranno proseguire». Ma già al momento della prenotazione i passeggeri verranno avvisati via mail: «Attenzione, se il bagaglio non rispetta queste dimensioni dovrete pagare». Una volta al gate toccherà ai dipendenti della compagnia fare i controlli. «Se questo risolverà il problema — continua l’ad — non studieremo ulteriori misure».

E se questo non bastasse? La compagnia fa salire in cabina fino a 90 bagagli grandi. Ai rimanenti viaggiatori viene chiesto di consegnare la valigia che verrà trasportata, gratuitamente, in stiva. «Ma questa è una cosa che deve avvenire in fretta, non possiamo perdere tempo, come adesso, dove si devono abbinare i codici a barre al bagaglio e al proprietario. I nostri aerei hanno un turnaround (il tempo tra l’atterraggio e il successivo decollo, ndr) di 25-30 minuti, non ci possiamo permettere ritardi», ragiona O’Leary. Ryanair sta pensando di introdurre — come avverrà per alcune grandi compagnie Usa nella nuova terza classe, la «Basic Economy» — una spesa per chi si porta il bagaglio a mano da mettere nella cappelliera? «Non ci pensiamo proprio, creerebbe problemi incredibili», taglia corto il capo della low cost irlandese. «Quello che però possiamo fare è dire: se pagate l’imbarco prioritario salite prima e potete portare due bagagli. Se non lo pagate, ve ne portate uno. Ma è, per ora, un’ipotesi».

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Fonte: Il Corriere